BLOW UP _ mostra personale di Francesca Pasquali in collaborazione con PAIDEIA e ADISCO sezione Piemonte
Ilaria Bignotti: BLOW UP significa ingrandire, balzare all’occhio, uscir fuori, venire allo scoperto. Rendere visibile ciò che ai più è invisibile, nascosto, come nel film di Michelangelo Antonioni, dove il problema della visione è un discorso esteso che diventa immagine di una cultura, di una generazione, di una società. Tutto il lavoro di Francesca Pasquali nasce da questa volontà di fare emergere il potenziale della materia, anche umile, industriale, plastica, di riuso, e di farlo attraverso un atto che doni dignità, nuova vita e speranza alle cose. Da questa sua capacità di fare un gesto d’amore attraverso una semplice e inerte materia, BLOW UP è metafora del progetto di PAIDEIA /ADISCO, volto al tema del sociale, al continuare (questo è il 5 appuntamento) a sottolineare, focalizzare, far VEDERE che c’è bisogno di aiuto, dialogo, relazione. E che l’arte contemporanea, se vera arte, in questo può fare tanto.
La mostra si articola in un percorso di circa trenta opere che ripercorreranno i cicli di ricerca dell’artista che nel tempo si sono consolidati in elaborazioni visuali e plastiche di carattere ambientale e installativo: le Setole e le Straws, le Frappe e gli Spiderballs, oltre ai lavori realizzati con i poliuretani espansi e i fili di neoprene, Intrecci, Bozzoli e Rolls.
Titoli che fanno da “spia visiva” del materiale utilizzato, e che diventano “blow up” del senso ultimo della ricerca dell’artista: far scoprire il potenziale della materia, attivare la sensorialità del pubblico, elevare il suo affinamento tattile e percettivo in un percorso di conoscenza e meraviglia. È il caso delle Straws: tagliate a diverse lunghezze, miriadi di cannucce di plastica sono assemblate su pannelli lignei – o più recentemente su Plexiglas lucidati a specchio – per creare superfici vibranti. Iconiche e mutevoli, dialogano con le Frappe, dove Pasquali sperimenta invece il neoprene, assemblandolo in volute di grande corposità, che rievocano le forme organiche della natura e invitano a uno sguardo prensile. Le opere appartenenti alle serie delle Setole sono invece formate dalle comuni setole di plastica, assemblate a formare superfici soffici e compatte, memori di tutta la ricerca poverista, a Torino centrale linguaggio e “detonatore” di quella liberazione dell’artista in chiave alchemica e primordiale. Più recentemente, l’artista ha sperimentato lunghe setole di plastica colorate per l’installazione site-specific Francesca Pasquali for Salvatore Ferragamo esposta a Milano e Londra nel corso del 2016. Lo sguardo, il blow up appunto, è poi visualizzato da Zoom, un gioiello concettuale dove un fascio circolare di cannucce è messo ancora più in vista da una lente di ingrandimento: l’occhio esercita la sua potenzialità di andare oltre la superficie delle cose.
Attorno, nello spazio, modificano la conformazione dell’ambiente e il percorso del pubblico i grandi Bozzoli, Rolls e l’Intreccio: opere plasticamente estese a diventare environment, esperienza di una materia che si fa presenza viva e pulsante.
L’artista: Ho sempre pensato che l’arte possa essere un modo straordinario per mettere in connessione e in dialogo le persone. Attraverso il mio gesto di recuperare materiali inerti, plastici o industriali, per riattivarli con forme tratte dalla bellezza della natura, sia possibile consegnare un gesto di amore e di energia a tutti, coinvolgendoli nel piacere della condivisione e della relazione. Per questo quando Ersel, con Paideia e Adisco, mi hanno proposto il loro bellissimo progetto, ho immediatamente accettato con gioia e responsabilità: da qui è nato Blow Up, una mostra, un percorso, uno scambio, una speranza che si fa concreto atto di benevolenza. Ora tocca a voi, al pubblico, partecipare, e far sì che la magia accada!