ARTE SENZA LIMITI: l’esperienza dell’artista Francesca Pasquali al Dynamo Camp
L’artista all’Art Factory di Dynamo Camp: con i ragazzi ha creato opere d’arte, con i ragazzi ha imparato che “Non ci sono limiti, tutto è possibile, basta solo volerlo”.
“Tutto quello che pensiamo possa essere un limite, un ostacolo, un intralcio, dopo una settimana a Dynamo, ho imparato che non lo è! Tutti i timori e i pregiudizi che potevo avere sono crollati in un attimo”. Con queste parole Francesca Pasquali racconta la sua esperienza ad Art Factory, il progetto di Dynamo Camp, il primo Camp di Terapia Ricreativa in Italia per bambini e ragazzi affetti da patologie gravi e croniche, che negli anni ha coinvolto oltre 70 artisti di fama internazionale. Il progetto prevede il lavoro congiunto tra gli artisti, che regalano il loro tempo e il loro genio, e i bambini ospiti, che liberano la propria espressività, per realizzare insieme un’opera in maniera divertente, immediata e stimolante.
“Quando sono stata invitata a partecipare ad uno dei cicli estivi dei laboratori all’Art Factory ero sicuramente incuriosita, ma anche intimidita. Mi sono detta “non sarà facile!” – continua Francesca Pasquali – Soprattutto mi sono chiesta: Sarò all’altezza del compito? Sarò spontanea e disinvolta nel gestire e insegnare a dei ragazzi che hanno delle patologie complesse che poco conosco? Sarò in grado? Beh questa proprio è la domanda più stupida che potessi farmi e dopo l’esperienza al camp ne ho avuto la prova”.
Francesca ha passato quattro giorni insieme ai ragazzi del Dynamo Camp di Pistoia e ogni istante è stato unico: i laboratori iniziano la mattina con un gruppo di una ventina di ragazzi accompagnati da alcuni Dynamici (così si chiamano i volontari in gergo dynamese). “Il clima è stato da subito disteso, piacevole e dopo pochi minuti mi sono sentita parte del gruppo: ovunque visi sorridenti, occhi brillanti, curiosi di conoscere, vogliosi di imparare”, racconta Francesca, che prima ha presentato il suo lavoro ai partecipanti attraverso una serie di immagini tra le più rappresentative del suo lavoro, raccontando da dove nasce tutta la sua ricerca sui materiali plastici e gli oggetti d’uso, dopo di che, si è messa al lavoro con i ragazzi.
“Ho mostrato loro le tante forme naturali, vegetali e animali, che viste attraverso una lente di ingrandimento rimandano alle texture artificiali delle mie opere e ho spiegato come l’artificio dell’arte, in fondo, cerchi di emulare le forme armoniche e archetipe della natura. – spiega Francesca – Tutti gli occhi erano focalizzati, attenti e concentrati sulle immagini che scorrevano, sull’occhio della mosca visto al microscopio affiancato dal particolare di una delle mie Straws, sull’epidermide del coleottero associata al dettaglio di una Frappa bianca. Ho percepito da subito la loro curiosità, il loro interesse, questo strano clima che si è creato nella penombra della proiezione”.
A questo poi è seguita la fase creativa: con i Dynamici si sono organizzati i ragazzi in piccoli gruppi in modo che tutti avessero la possibilità di creare il proprio pezzo. “Li ho stimolati a pensare a un progetto che prendesse in considerazione cromie, proporzioni, volumi del materiale scelto: le cannucce. Un oggetto banale e sterile, ma accattivante allo stesso tempo, adatto ad un utilizzo fantasioso e ludico, dotato altresì di quel allure estetica che permette a queste piccole opere create dai ragazzi, sotto la mia supervisione, di essere comunque attrattive quando saranno messe in vendita per essere acquistate da veri e propri collezionisti”.
A fine estate, infatti, il 7 e 8 Ottobre, le opere verranno presentate al pubblico e messe in vendita nelle splendide sale dell’Art gallery, che ogni anno viene allestita con i nuovi lavori realizzati. Il loro acquisto corrisponderà ad una donazione per il Dynamo Camp, area che sorge a Limestre sull’Appennino Tosco-emiliano, in una splendida oasi affiliata WWF. Nell’Oasi Dynamo i bambini hanno l’opportunità, gratuitamente e in un ambiente protetto e garantito da un’assistenza medica di eccellenza e dalla costante supervisione di personale qualificato, di trascorrere un periodo sperimentando numerose attività a contatto con la natura e gli animali, e appunto l’arte.
“E’ stato emozionante – continua Francesca – vedere la rapidità con cui i ragazzi apprendono la tecnica: super concentrazione, tutti sul pezzo, si fa sul serio! Dopo 2 ore di intenso lavoro, con cannucce che giravano dappertutto, scappavano dalle mani, si incollavano ai guanti e si appiccicavano alle dita e al tavolo, ogni gruppo ha finito il proprio lavoro. Tanta soddisfazione da parte loro e grande entusiasmo da parte mia – ricorda Francesca-. In questi momenti ti dimentichi di tutto, vorresti stare lì ore, ad assaporare il gusto della scoperta, la frenesia del mettersi in gioco, la capacità di non demordere, l’entusiasmo nell’essere consapevoli, seppur nella malattia, di dire io posso fare tutto. Ecco, questa è la lezione che ho imparato a Dynamo Camp. Non ci sono limiti, tutto è possibile, basta solo volerlo. Vedere la forza d’animo e la spensieratezza che hanno questi ragazzi serve a riequilibrare le nostre vite frenetiche, superficiali e sfuggenti. Grazie Dynamo per avermi regalato questo tempo”.