GlassWall by Francesca Pasquali
Un flusso materico, espressivo, visivo, sensorio, auditivo che non ha ne forma né luogo, che muta nel divenire del tempo, dell’esposizione alla luce e dell’interazione con le persone. La correlazione con l’anima dell’opera di Mary Bauermeister è stata fondamentale. Il soggetto è il bicchiere, che da polipropilene materico, acquisisce dignità e forma e subito tramuta in opera concettuale, con un simbolismo mutante che gli deriva dall’esposizione ai raggi di luce e alle sonorità musicali. Una cascata “materica” che diventa un grande organo digitale che prende vita grazie all’intervento del fruitore, che da osservatore, diviene attore compartecipante dell’opera. L’esperienza sensoriale sarà del tutto personale e intima; attraverso il corpo le grandi canne dell’organo si accenderanno di colore e forme e suoneranno 5 scale pentatoniche che si misceleranno tra loro a seconda del movimento dei corpi che vi si troveranno davanti.