GlassWall by Ilaria Bignotti

GlassWall by Ilaria Bignotti

 

Fluxus è vita, vita a Fluxus: Francesca Pasquali in dialogo con Mary Bauermeister e il movimento artistico che portò l’arte nella vita. Il progetto FLUX-US curato da Angela Memola e Pascual Jordan ha coinvolto, a fianco di una artista internazionale della levatura di Mary Bauermeister, una artista under 40, Francesca Pasquali, e lo studio *fuse, anch’esso formato da artisti new media attuali.

L’invito rivolto a Francesca Pasquali stimola una riflessione importante, quella sul rapporto della giovane arte d’oggi con la storia artistica dell’ultimo cinquantennio, e in particolar modo con quello straordinario decennio creativo che furono gli anni ’60.

Perché torniamo continuamente, avidamente, a quel momento storico? Cosa ci ha consegnato e come gli artisti di oggi ne respirano l’aria che ancora li avvolge ed ispira? Alla base di tutto, senza voler cercare puntuali relazioni tra un determinato movimento dell’epoca e la ricerca di Francesca Pasquali, credo vi sia l’entusiasmante scoperta della potenzialità dell’arte quale flusso attivatore di vita, stimolatore di relazioni, instancabile turbina capace di mettere in moto persone, cose, suoni, immagini, in una ridefinizione costante e attiva dello spazio e del tempo.

Mary Bauermeister apriva il suo studio a un continuo confronto con gli artisti Fluxus, quel movimento vitalistico e vulcanico, inafferrabile nella sua dimensione rutilante e energetica, che seppe fare entrare l’arte nella vita, consegnando all’uomo, nel senso più alto del termine, la responsabilità di riprendersi i propri desideri e i propri diritti. Una ribellione gioiosa, infervorata, che Bauermeister tratta nelle sue opere dove le cose di ogni giorno si fondono e liberano in maglie pittoriche, scultoree e installative di straordinaria potenza. La musica, la luce, l’aria, le persone che le vivono sono l’opera, impossibile da circoscrivere in una data categoria, in un canone univoco.

Questo forse il legame più vero e profondo, e il significato anche della installazione che Francesca Pasquali intitola Glasswall e simbolicamente intende quale omaggio a Mary Bauermeister e all’avventura di Fluxus. Glasswall nasce dal dialogo tra Francesca e due video-artisti, Carlotta Piccinini e Andrea Familari, e due sound-artisti, Luigi Mastandrea e Bernardo Lo Sterzo. Ciascuno ha donato all’opera la propria conoscenza, vi ha fuso all’interno le proprie capacità: grazie all’intervento video, Glasswall si anima con la lettura dei movimenti del fruitore, diventando centro pulsante di vita aperto al caso e alla possibilità; grazie all’intervento audio, l’opera suona, parla, CI parla della vita che dentro le scorre, connette luoghi, eco di spazi, CI connette in un abbraccio che grazie agli elementi compositivi, 150.000 bicchieri di plastica pazientemente assemblati da Francesca a formare un vero e proprio canto liberato della materia e della sua anima metamorfica.